Testimonianze di occasioni perdute: Udine e i suoi passaggi a livello


Passaggi a livello

Ringrazio Claudio Canton della Sezione Appassionati Trasporti del DLF di Udine per avermi inviato questa simpatica vignetta, tratta da “La tecnica professionale” n. 6 del 1933 (supplemento della “Rivista Tecnica delle Ferrovie Italiane”): i passaggi a livello, un problema ben noto a tutti, a quanto pare…

Bisogna ripercorrere la storia della nostra città per conoscere le origini e le cause della situazione attuale: ho avuto il piacere di ricevere la risposta dell’Ingegnere Roberto Carollo, libero professionista e responsabile del Museo Ferroviario di Campo Marzio a Trieste in merito a questo post pubblicato ieri.

… “Si, corrisponde al vero.  Ricordo che nell’ambito della Prestazione Integrata con l’Impresa Pizzarotti che realizzò lo scalo di Cervignano e la Circonvallazione di Udine, nel 1996 (a completamento del tratto “nuovo” da Bivio Cividale a Bivio Cargnacco) si fece pressione per inserire l’interramento della Udine – Vat di cui venne predisposto un preliminare, stimando un costo all’epoca di 60 – 70 miliardi di vecchie lire.  Non se ne fece nulla per le incertezze sui tempi approvativi, visto che le Prestazioni Pizzarotti erano oramai in chiusura.  Si è effettivamente persa una buonissima occasione, ma all’epoca il comune di Udine non sembrava particolarmente sensibile alla questione passaggi a livello, come invece lo era stato in passato. Forse già l’interramento della circonvallazione est attuata tra il 1994 e 1995 era stato ritenuto un gran risultato.

Ricordo infatti che la “querelle” sulla Udine – Vat ha una storia antica.  Già negli anni ’60 con il progetto di raddoppio della Pontebbana le FS avevano previsto il raddoppio in sede (compatibile con interasse 3,55 m).  Opposizione feroce del Comune cui seguì lo stralcio della tratta (la Pontebbana venne raddoppiata da Vat al confine). Se ne riparlò a fine anni ’70 quando in Regione si avviarono le progettazioni per Cervignano scalo e Circonvallazione.  Si ipotizzò di eliminare la tratta in questione ed entrare ad Udine a doppio binario affiancando la Cividale ma la cosa fu scartata per l’urbanizzazione proprio della zona Laipacco. Si decise lo status quo tanto, si disse, ferroviariamente parlando, abbiamo due semplici binari di ingresso ad Udine che valgono un raddoppio… E siamo giunti ad oggi… con le incompiute dell’ipotetico scalo di Udine Sud e relativi raccordi”.

… “Concordo con Voi che il transito in Circonvallazione di merci pericolose è senz’altro un provvedimento ragionevole a titolo precauzionale.  Le altre richieste del comitato sono paranoia.  Chi parla di poveri sottili forse gira per Udine in SUV… A chi parla di sopprimere la tratta gli chiederei se d’estate per andare al mare a Lignano da Udine passa per Gemona….  Ben venga il Comitato per eliminare quei maledetti passaggi a livello ma bisogna insistere per l’unica soluzione razionale e logica, l’INTERRAMENTO, con tutti i vantaggi per sicurezza, rumore, percorrenze, recupero urbano e servizio ferroviario.

Ho ricordato più volte la pericolosità di chi sollecita soppressioni di linee ferroviarie perché troppo vicine al proprio orticello, con conseguenze se attuate di renderne poi impossibile il recupero.

Ricordiamo sempre la Treviso-Portogruaro, soppressa e tenuta chiusa per 30 anni ma poi recuperata appieno, con RFI che la scorsa estate, con il Brennero interrotto, avrebbe auspicato un doppio binario…..  Se all’atto della chiusura del 1967 avessimo dato ascolto ai Comitati avremmo solo tante villette con orticello” …

Attraverso il blog intendiamo dare il nostro contributo, ascoltando professionisti del settore e dando l’opportunità a chi ci legge di farsi una opinione più precisa in merito alle questioni ferroviarie.

Informazioni su Marco Chiandoni

Curioso, amo scoprire il territorio dove vivo, vagabondando senza troppi pensieri e progetti. Amo le ferrovie, il viaggiare lento, l'amicizia, la compagnia e le goliardate. Corrispondente freelance per International Railway Journal e bibliotecario, pratico la scrittura per condividere alcune esperienze e riflessioni.
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Una risposta a Testimonianze di occasioni perdute: Udine e i suoi passaggi a livello

  1. Andrea ha detto:

    Bravo finalmente un ragionamento intelligente !
    Serve portare a compimento la Pontebbana, altrimenti come sempre in questo strano Paese le Grandi opere resteranno a metà !
    Condivido parola per parola quanto scritto nel post.
    Serve buon senso, ma soprattutto ragionare su questioni tecniche, su cosa sia possibile fare o meno, oltre ovviamente ad investire le risorse in maniera utile e non per meri capricci di pochi.
    E’ impossibile che queste scelte, che riguardano non solo la città di Udine, ma l’intera regione e non (visto che la ferrovia serve tante attività produttive, oltre che il tpl regionale), vengano prese da persone “ignoranti”, che nulla sanno di ferrovie, il cui unico scopo è quello di non perdere consenso popolare prendendo decisioni che potrebbero essere sotto certi aspetti antipopolari.

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